17/11/2023
Reati ambientali, dall'UE nuovi reati e sanzioni rafforzate
Obiettivo: proteggere gli ecosistemi
reati ambientali RifiutiComunicato Parlamento UE
- I nuovi crimini dell’UE includono l’inquinamento causato dalle navi, l’uso del mercurio e l’esaurimento illegale delle risorse idriche;
- I reati che comportano la morte sono punibili con 10 anni di carcere;
- Le imprese rischiano multe del 3 o 5% del fatturato mondiale annuo o di 24 o 40 milioni di euro;
- La criminalità ambientale è una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata, insieme alla droga, alle armi e al traffico di esseri umani.
Il 16 novembre 2023, i negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio su un aggiornamento delle norme dell’UE in materia di reati e sanzioni ambientali per rafforzare la protezione degli ecosistemi.
Le nuove norme forniscono un elenco aggiornato degli atti relativi all’ambiente che si qualificano come reati a livello dell’UE e delle relative sanzioni, al fine di garantire un’applicazione più efficace della legislazione ambientale dell’UE.
L’elenco includerà, tra gli altri reati, l’importazione e l’uso di mercurio e gas fluorurati a effetto serra, l’importazione di specie invasive, l’esaurimento illegale delle risorse idriche e l’inquinamento causato dalle navi.
I negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno inoltre concordato sanzioni più severe per i cosiddetti reati qualificati, vale a dire quelli che causano la distruzione di un ecosistema o di un habitat all’interno di un sito protetto o danni alla qualità dell’aria, del suolo o dell’acqua. Questi includerebbero reati paragonabili all’ecocidio con risultati catastrofici come l’inquinamento diffuso o gli incendi boschivi su larga scala.
Sanzioni: reclusione e multe
Le persone, compresi i rappresentanti delle aziende, che commettono reati ambientali che comportano la morte possono essere condannati a 10 anni di reclusione. I reati qualificati sarebbero punibili con otto anni di reclusione, mentre per gli altri reati, a seconda di fattori quali la durata, la gravità o la reversibilità del danno, la pena sarebbe una pena detentiva di cinque anni.
I trasgressori possono anche incorrere in altre sanzioni, come multe, e l’obbligo di ripristinare l’ambiente danneggiato o risarcire il danno causato. Le stesse sanzioni possono essere previste per le imprese, così come altre come il ritiro delle licenze, il divieto di accesso ai finanziamenti pubblici o la chiusura. Dopo il recepimento, per quanto riguarda le ammende, gli Stati membri potranno scegliere tra la loro riscossione pari al 3 o al 5% del fatturato mondiale annuo, a seconda della natura del reato, o la possibilità di scegliere importi fissi di 24 o 40 milioni di euro.
Protezione e formazione degli informatori
I deputati hanno inoltre assicurato che le persone che denunciano reati ricevano sostegno, che giudici, pubblici ministeri, polizia e altro personale giudiziario seguano una formazione periodica specializzata e che gli Stati membri organizzino campagne di sensibilizzazione per ridurre la criminalità ambientale. Possono inoltre istituire un fondo per sostenere le misure di prevenzione e affrontare le conseguenze dei reati ambientali. Nei casi transfrontalieri, le autorità nazionali saranno tenute a cooperare tra loro e con altri organismi competenti, quali Eurojust, Europol o la Procura europea. Gli Stati membri saranno inoltre tenuti a elaborare strategie nazionali per combattere la criminalità ambientale e a raccogliere i relativi dati statistici, mentre la Commissione europea dovrà aggiornare regolarmente l’elenco dei reati.
Passaggi successivi
Il progetto di legge concordato richiede l’approvazione formale della commissione giuridica e del Parlamento europeo nel suo insieme, nonché del Consiglio, prima di poter entrare in vigore.
Sfondo
La criminalità ambientale è la quarta attività criminale più grande al mondo ed è considerata una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata insieme alla droga, alle armi e al traffico di esseri umani.
Con l’obiettivo di contrastare il crescente numero di reati ambientali, nel dicembre 2021 la Commissione ha presentato una proposta per rafforzare la protezione dell’ambiente nell’UE attraverso il diritto penale.