È stato pubblicato sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica il primo decreto direttoriale – il n. 97 del 22 settembre 2023 (consultabile al seguente link: dd_97.22-09-2023.pdf (mase.gov.it)) con il quale è stata adottata la “Tabella scadenze RENTRI” relativa alle date per l’iscrizione al Registro elettronico nazionale, all’entrata in vigore dei nuovi modelli di registro di carico e scarico e FIR, alle date per la tenuta del registro di carico e scarico in formato digitale e alla data per l’emissione del Formulario di Identificazione del Rifiuto in formato digitale.

Le prime iscrizioni, chiarisce il decreto direttoriale, dovranno essere effettuare a decorrere dal 15 dicembre 2024 ed entro il 13 febbraio 2025 e riguarderanno enti o imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e non con più di 50 dipendenti.

Per questo scaglione la tenuta in formato digitale del registro di carico e scarico scatterà a decorrere dal 13 febbraio 2025, mentre per gli altri dovrà coincidere con la data di iscrizione al Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI).

I nuovi modelli di formulario di identificazione del rifiuto e del registro cronologico di carico e scarico saranno invece vigenti a partire dal diciottesimo mese dall’entrata in vigore del decreto ministeriale di aprile, ovvero a partire dal 15 dicembre 2024 e applicabili a decorrere dal 13 febbraio 2025.

A partire dal 13 febbraio 2026 gli operatori obbligati a iscriversi al RENTRI dovranno emettere e gestire i formulari in formato digitale.

Si fa tuttavia presente che, ad oggi, non siamo ancora messi in condizione di comprendere come compilare i nuovi formulari e registri, dato che le istruzioni di compilazione, necessarie quantomeno a esplicitare il significato delle sigle presenti nei modelli, saranno fornite in fase successiva mediante altri decreti direttoriali ancora in corso di elaborazione, dei quali se ne attende la pubblicazione.

Iscrizioni, dunque, al via a dicembre 2024, ma l’intesa tra MASE e imprese sull’infrastruttura tecnologica e le modalità d’utilizzo del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti è ancora lontana.

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