Nell’ambito della revisione della normativa nazionale in materia di foreste, Greenpeace non tace le proprie riserve e preoccupazioni: di seguito il Comunicato stampa dell’Associazione.
 
“ROMA, 13.03.18 – Il decreto legislativo sulla revisione della normativa nazionale in tema di foreste e filiere forestali – in attuazione dell’articolo 5 della legge 28 luglio 2016, n. 154 – che potrebbe essere approvato in questi giorni dal Consiglio dei Ministri ha aspetti preoccupanti che consigliano un ripensamento, peraltro auspicato da una parte consistente del mondo accademico e delle associazioni ambientaliste.
 
Il testo del decreto legge sulle foreste che si vorrebbe approvare in Consiglio dei Ministri preoccupa perché impone una visione delle foreste come mero serbatoio da cui attingere legname e disconosce il ruolo importante che esse svolgono a livello ecologico” commenta Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia.
 
Greenpeace valuta positivamente alcuni aspetti del testo, come l’armonizzazione di una normativa che è materia concorrente tra Stato e Regioni e che vede nel Paese una gran quantità di definizioni di “bosco”. Non è tuttavia accettabile che si tacciano i benefici naturalistici e ambientali dei boschi facendone oggetto soprattutto di una gestione economica. Inoltre, preoccupa l’introduzione del termine “trasformazione” per indicare l’eliminazione del bosco e che tale trasformazione possa essere compensata con altre opere e servizi (come un rimboschimento qualsiasi, anche in luoghi fisicamente distanti), o addirittura con una strada forestale oppure con un’oblazione alla Regione.
 
Approvare frettolosamente una legge così importante per le nostre foreste e per migliaia di specie animali e vegetali è un atto irresponsabile. Chiediamo al Governo Gentiloni di fare un passo indietro” conclude Borghi”.


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