Il Consiglio di Amministrazione Conai (Consorzio nazionale imballaggi), d’intesa con Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica) e Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e lo smaltimento degli imballaggi in plastica), ha deliberato un adeguamento del Contributo Ambientale per gli imballaggi in plastica, valido a partire dal 1° gennaio 2018. Lo scopo, come ha spiegato il Presidente Conai, Giorgio Quagliuolo, è quello di premiare l’impegno delle imprese nel progettare e usare imballaggi concepiti in funzione di una migliore sostenibilità ambientale. A livello pratico, sono state individuate, secondo un approccio di Life Cycle Assessment (LCA), che valuterà la selezionabilità degli imballaggi dopo il conferimento per il riciclo, l’effettiva riciclabilità e il circuito di destinazione prevalente (domestico o commercio/industria), tre fasce di contribuzione:

  1. alle confezioni in plastica facilmente riciclabili in quantità industriali sarà associato un contributo di 179 euro a tonnellata
  2. alle confezioni tipiche dell’immondizia (imballaggi riciclabili da circuito domestico) uno di 208 euro
  3. agli imballaggi non riciclabili, che conviene usare come combustibili, corrisponderà il contributo al riciclo più sostanzioso, di 228 euro.

Il concetto, in sostanza, è: più sono facili da rigenerare e meno pagano come contributo al riciclo. Su questa linea, varierà anche il contributo ambientale per gli imballaggi in carta e cartone, che da gennaio passerà da 4 a 10 € a tonnellata. In un contesto in cui il riciclo dei rifiuti arriva a qualificarsi come una vera e propria industria, il gol del Conai è quello di migliorare la qualità della raccolta differenziata, realizzarla là dove non avviene, ed aumentare il riciclo per quei materiali oggi irriciclabili, puntando tutto sulla ricerca scientifica e tecnologica. (LM)

 

 


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