10/08/2017
Conai
Rifiuti: più sono "eco", meno costano
Il Consiglio di Amministrazione Conai (Consorzio nazionale imballaggi), d’intesa con Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica) e Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e lo smaltimento degli imballaggi in plastica), ha deliberato un adeguamento del Contributo Ambientale per gli imballaggi in plastica, valido a partire dal 1° gennaio 2018. Lo scopo, come ha spiegato il Presidente Conai, Giorgio Quagliuolo, è quello di premiare l’impegno delle imprese nel progettare e usare imballaggi concepiti in funzione di una migliore sostenibilità ambientale. A livello pratico, sono state individuate, secondo un approccio di Life Cycle Assessment (LCA), che valuterà la selezionabilità degli imballaggi dopo il conferimento per il riciclo, l’effettiva riciclabilità e il circuito di destinazione prevalente (domestico o commercio/industria), tre fasce di contribuzione:
- alle confezioni in plastica facilmente riciclabili in quantità industriali sarà associato un contributo di 179 euro a tonnellata
- alle confezioni tipiche dell’immondizia (imballaggi riciclabili da circuito domestico) uno di 208 euro
- agli imballaggi non riciclabili, che conviene usare come combustibili, corrisponderà il contributo al riciclo più sostanzioso, di 228 euro.
Il concetto, in sostanza, è: più sono facili da rigenerare e meno pagano come contributo al riciclo. Su questa linea, varierà anche il contributo ambientale per gli imballaggi in carta e cartone, che da gennaio passerà da 4 a 10 € a tonnellata. In un contesto in cui il riciclo dei rifiuti arriva a qualificarsi come una vera e propria industria, il gol del Conai è quello di migliorare la qualità della raccolta differenziata, realizzarla là dove non avviene, ed aumentare il riciclo per quei materiali oggi irriciclabili, puntando tutto sulla ricerca scientifica e tecnologica. (LM)