Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 197, di recepimento della direttiva (UE) 2019/883 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la direttiva 2000/59/CE.

La notizia, viene diffusa anche tramite un Comunicato stampa del MASE del 4 marzo:

Nel provvedimento approvato in Consiglio dei ministri chiariti ambiti di applicazione della normativa per raggiungere obiettivi ambientali

Roma, 4 marzo – È stato approvato in Consiglio dei ministri un decreto legislativo che integra e corregge l’attuale normativa sul conferimento dei rifiuti delle navi. Il provvedimento, proposto dal Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica assieme al Ministro degli affari europei, mira a raggiungere i più ampi obiettivi di tutela dell’ambiente in questo settore.

L’atto modifica la normativa vigente del 2021 per semplificare, razionalizzare e garantire una maggiore aderenza alla disciplina rispetto alle competenze che la legge attribuisce ai vari soggetti di governo: Regioni, Autorità marittime e Autorità di Sistema portuale.

Tra le novità vi è una più estesa definizione di “rifiuti delle navi”, nonché la semplificazione, a beneficio degli operatori, del metodo di calcolo per gli spazi che ciascuna nave deve dedicare allo stoccaggio dei rifiuti accumulati durante il viaggio.

Sulle tariffe, è spiegato nel decreto che, nei porti in cui non risulti competente l’Autorità di Sistema Portuale, queste debbano essere determinate dagli enti locali che hanno affidato il servizio di gestione dei rifiuti, sentite le Autorità marittime. Nuove misure anche sulle navi che fanno scali in più porti ma conferiscono rifiuti in un solo porto: per un principio di equità e mutualità, è stabilito un meccanismo di ripartizione dei proventi derivanti dal pagamento delle tariffe tra tutti i porti interessati.

L’atto è stato predisposto dalle Strutture competenti del MASE, con il contributo del Reparto ambientale marino del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Corpo responsabile, con proprie risorse di bilancio, delle attività ispettive atte a garantire il rispetto della normativa.
 
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