Il 15 marzo 2019 è la data che impegna i giovani di tutto il mondo nello sciopero mondiale per il clima.

E’ il culmine del movimento conosciuto come “Fridaysforfuture“, nato dall’iniziativa di una ragazza svedese di soli sedici anni, Greta Thunberg, recentemente nominata donna dell’anno nel suo Paese: dall’incendio che lo scorso agosto ha devastato i boschi del suo paese, Greta si è seduta di fronte alla sede del Parlamento a Stoccolma per tre settimane e dall’8 di settembre ha deciso di scioperare ogni venerdì, chiedendo al governo di agire contro il riscaldamento globale.

L’hanno ascoltata all’incontro ONU sul clima, in Polonia, e a Bruxelles, davanti al Presidente Juncker, dopo aver marciato insieme ai giovani belgi. In poco tempo la sua voce ha raggiunto ogni parte del mondo: ogni venerdì studenti di ogni età si incontrano nelle principali piazze delle Capitali nazionali e delle altre città, e Greta è la prima a condividere immagini di giovani scioperanti provenienti – letteralmente – da tutto il mondo.

Ecco, allora, che siamo arrivati ad un vero e proprio sciopero mondiale, che ha ricevuto l’adesione di una sessantina di Paesi e più di 500 città, ed al quale intendono aderire anche gli adulti e fra questi, precisa l’Ansa, oltre tremila scienziati. Il 15 marzo 2019 è fissato quello che può definirsi, effettivamente, uno Sciopero mondiale per il Futuro.


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