La Regione Piemonte identifica il quinto processo produttivo di un nuovo sottoprodotto: le trebbie di birra, ovvero il residuo della lavorazione del malto d’orzo per la produzione di birra. Esse sono composte dalla buccia (glumella) che ricopre inizialmente il chicco d’orzo, dal pericarpo e dai rivestimenti del seme che rimangono dopo la fase di ammostamento. La loro composizione è piuttosto eterogenea, varia da birra a birra. Ad oggi, l’utilizzo principale delle trebbie di birra avviene nell’alimentazione animale come mangime ad alto contenuto proteico, ampiamente usato nell’allevamento di animali (in particolare bovini).

Il DM 264/2016 le include tra le biomasse residuali destinate all’impiego per la produzione di biogas in impianti energetici (sezione 1) e le biomasse residuali destinate all’impiego per la produzione di energia mediante combustione (sezione 2), ma tra i diversi altri usi a cui potrebbero essere destinate le trebbie di birra come sottoprodotto, la nuova scheda regionale prende in esame l’utilizzo come fertilizzante in agricoltura presso aziende agricole del territorio (sotto forma di ammendante vegetale semplice non compostato) e come alimenti per le persone (caratterizzate da fibre ed alcune frazioni proteiche, insieme a un basso contenuto di pula), potendo essere utilizzate per l’alimentazione umana o incorporati nei prodotti da forno in percentuali variabili, per aumentare il contenuto di fibre, proteine e amminoacidi e diminuire l’apporto calorico, grazie all’elevato valore nutrizionale delle trebbie.

 

Sottoprodotti gestione sicura


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