Ci avviciniamo ad una visione di futuro incentrata sulla sostenibilità: nella seduta del 22 dicembre 2017, il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), frutto di un intenso lavoro tecnico e di un ampio processo di consultazione con le amministrazioni centrali, le Regioni, la società civile, il mondo della ricerca e della conoscenza. Presentata al Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2017, essa ha comportato un lungo lavoro di stretta collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero dell’Economia.

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Un tale impegno non poteva che riflettersi anche nella fase successiva all’adozione. Questa strategia, infatti, non ammette scuse da parte delle istituzioni: il suo ruolo è proprio quello di costituire il quadro strategico di riferimento per la politica italiana, al fine ultimo di declinare a livello nazionale i principi e gli obiettivi già definiti, a livello globale, dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata nel 2015 alle Nazioni Unite. E’ da quest’ultima, precisamente, che la nostra strategia nazionale riprende i quattro principi guida: integrazione, universalità, trasformazione e inclusione.

 

Si tratta, infatti, di una strategia integrata, che coinvolge tanto il Ministero dell’Ambiente, quanto quello degli Affari Esteri, e quello dell’Economia, che provvederà a raccordarne l’attuazione con le politiche economiche. Ma l’impegno delle istituzioni non basta, sarà fondamentale anche il coinvolgimento della società civile nel lungo percorso di attuazione, che si protrarrà sino al 2030. A tal fine, sarà il Ministero dell’Ambiente a prendersi cura della relazione continua con la società civile, coordinando il Forum per lo Sviluppo Sostenibile.

 

La Strategia Nazionale è articolata in cinque aree: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Per ogni area vengono identificate varie scelte strategiche, che individuano le nostre priorità d’azione e sono a loro volta declinate in obiettivi strategici nazionali, specifici per la realtà italiana e complementari ai target dell’Agenda 2030. Per il pianeta, ad esempio, le scelte strategiche devono condurre ad arrestare la perdita di biodiversità, garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali e creare comunità e territori resilienti, custodire i paesaggi e i beni culturali. (LM)


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