LIFE: Progetti preparatori per il ricorso al Corpo Europeo di Solidarietà in attività di protezione ambientale.

Nel quadro del programma LIFE è stato infatti lanciato un invito per progetti preparatori che prevedano l’utilizzo dei Corpi europei di solidarietà in attività di protezione ambientale. Il Corpo Europeo di Solidarietà è stato creato con l’obiettivo di dare ai giovani l’opportunità di prendere parte a una serie di attività solidali riguardanti situazioni difficili in tutta l’UE, nella convinzione che tale partecipazione non solo sarà di aiuto ai giovani coinvolti, ma contribuirà anche agli sforzi delle autorità nazionali e locali, delle ONG e delle imprese per affrontare varie sfide e crisi.

In linea con questo obiettivo l’invito LIFE intende sviluppare le potenzialità dell’uso del lavoro volontario per attività di protezione ambientale (con priorità per i siti Natura2000 e per le specie protette dalle Direttive Habitat e Uccelli) ed è finanziato, oltre che da fondi di LIFE, anche dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).

Il bando selezionerà 5-7 piccole organizzazioni (o un numero più ridotto di organizzazioni più grandi) che si occupino di organizzare il collocamento di volontari.

Sono ammissibili a presentare una proposta di progetto gli enti pubblici, le organizzazioni private commerciali e le organizzazioni private non commerciali (incluse le ONG), con sede negli Stati UE (le organizzazioni devono rispettare gli elevati standard qualitativi richiesti per sottoscrivere la Carta del Corpo Europeo di Solidarietà).

Una volta selezionate le organizzazioni dovranno:
– Registrarsi sul portale European Solidarity Corps
– Valutare i bisogni e le opportunità per le mansioni dei volontari e definire le caratteristiche di base di ciascun collocamento con le organizzazioni coinvolte nella protezione ambientale, nella conservazione della natura e nel ripristino delle aree naturali e degli ecosistemi;
– Selezionare i volontari da impiegare tra quelli registrati sul database del portale che hanno espresso interesse per il tipo di attività proposte;
– Confrontarsi con i volontari in merito alla loro assegnazione (obiettivi, attività, modalità, ecc.) e concludere il contratto specificando tutti gli aspetti del collocamento (durata, programma, sostegno individuale, costi di viaggio, soluzioni di alloggio, organizzazione dei pagamenti, ecc.);
– Fornire a ciascun volontario un “pacchetto minimo” che includa almeno il sostegno finanziario individuale (il servizio deve essere svolto senza costi a carico del volontario), i costi di viaggio e alloggio (se necessario), l’assicurazione, i servizi di mentoring, i compiti e le attività da svolgere (nel rispetto dei principi qualitativi sanciti nella Carta dei Corpi europei di Solidarietà), un supporto personale e amministrativo per tutta la durata dell’esperienza;
– Fornire a ciascun volontario altri servizi idonei ad assicurare un ottimale svolgimento del servizio;
– Monitorare le condizioni di lavoro e fornire una certificazione per le attività svolte;
– A un anno dall’inizio del progetto, fornire alla Commissione i dati sul numero di volontari impiegati e sulla durata del loro sevizio, sulle attività intraprese, sui risultati ottenuti attraverso il lavoro dei volontari in termini di conservazione delle aree naturali e protezione ambientale, sulla soddisfazione dei volontari e delle organizzazioni coinvolte, ecc.

Ogni organizzazione dovrà gestire il collocamento di almeno 300 volontari nei paesi di loro residenza. I giovani coinvolti devono avere un’età compresa fra i 18 e i 30 anni e possono essere coinvolti in progetti di durata 2-12 mesi (anche non continuativi, per esempio nei soli week end o nelle vacanze estive).

Il partenariato non è indispensabile: i progetti possono essere presentati anche da un solo ente (definito: coordinating beneficiary); la presenza di un eventuale partner associato è condizionata al fatto che il partenariato dia effettivamente valore aggiunto al progetto.

Il budget totale del bando ammonta a 3.300.000 euro (2 milioni da LIFE e 1,3 milioni dal FEASR). Il contributo europeo può coprire fino al 60% dei costi totali ammissibili del progetto (ma il rimborso del sostegno individuale ai volontari e dei costi di viaggio sarà coperto fino al 75%).

I progetti non possono avere inizio prima del il 1° maggio 2017; la loro durata massima è di 24 mesi. Le attività dei volontari possono andare da 2 mesi (42 giorni lavorativi) a 12 mesi.

I giovani che desiderano candidarsi come volontari per il Corpo europeo di solidarietà possono iscriversi attraverso il portale dedicato. Per iscriversi è necessario avere almeno 17 anni ma per partire bisogna essere almeno maggiorenni. Scadenza: 07/03/2017

 

Comunicazione alle imprese che intendono immettere in commercio nell’Unione europea idrofluorocarburi sfusi nel 2018. (2017/C 16/08) pubblicata il Guue C 16 / 2017

La presente comunicazione è destinata alle imprese che intendono presentare una dichiarazione di immissione in commercio di idrofluorocarburi sfusi nell’Unione nel 2018, in conformità con l’articolo 16, paragrafi 2 e 4, del regolamento (UE) n. 517/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sui gas fluorurati a effetto serra (in prosieguo «il regolamento») (1)
a) i produttori e gli importatori che hanno immesso legalmente sul mercato dell’Unione europea idrofluorocarburi sfusi a decorrere dal 1o gennaio 2015 e che, ai sensi del regolamento, hanno comunicato di aver immesso in commercio più di 100 tonnellate di CO2 equivalente di idrofluorocarburi sfusi nel mercato dell’Unione negli anni 2015 e/o 2016;
b) tutti gli altri produttori e importatori che intendono immettere almeno 100 onnellate di CO2 equivalente di idrofluorocarburi sfusi nel mercato dell’Unione nel 2018

 

Parere del Comitato europeo delle regioni — Proposte legislative che modificano le direttive sui rifiuti – Pubblicato in Guue C 17/2017

IL CdR accoglie con favore le proposte legislative volte a modificare le direttive sui rifiuti del nuovo pacchetto sull’economia circolare e richiama l’attenzione sui benefici che ne deriveranno per i consumatori, le imprese, l’ambiente e l’economia dell’UE; in tale contesto, sottolinea che la transizione verso un’economia circolare genererà nuovi posti di lavoro, accrescerà la competitività delle piccole, medie e grandi imprese dell’UE, promuoverà lo sviluppo di tecnologie pulite e ridurrà la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di materie prime e di energia.

Raccomanda un rafforzamento dei controlli sulle spedizioni illegali di rifiuti che tra l’altro riducono in modo sensibile la disponibilità sul territorio UE di una quantità sufficiente di rifiuti con cui alimentare l’economia circolare UE fondata sul valore del riciclo e del riutilizzo.

 

(A cura di M.A. Cerizza)


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