18/06/2018
Unione Europea e Ambiente
Energia, trasporti, emissioni e gas serra
Bilancio dell’UE: maggiori finanziamenti a investimenti per collegare i cittadini europei con infrastrutture ad alte prestazioni
Nel quadro del nuovo bilancio a lungo termine dell’UE 2021-2027 la Commissione europea propone oggi di rinnovare il “meccanismo per collegare l’Europa”, con 42,3 miliardi di € a sostegno di investimenti nelle reti infrastrutturali europee per i settori dei trasporti (30,6 miliardi di €), dell’energia (8,7 miliardi di €) e del digitale (3 miliardi di €).
Questo aumento del 47% rispetto al periodo 2014-2020 dimostra l’impegno dell’UE a favore di un’Unione ben collegata e integrata in cui i cittadini e le imprese possono beneficiare appieno della libera circolazione e del mercato unico. Per il periodo 2021-2027, la Commissione propone di rafforzare la dimensione ambientale del meccanismo per collegare l’Europa. L’obiettivo finale è che contribuisca per il 60% della sua dotazione agli obiettivi in materia di clima. Ciò permetterà di consolidare l’Unione dell’energia, mantenere gli impegni assunti dall’UE nel quadro dell’accordo di Parigi e rafforzare la leadership mondiale dell’Europa nella lotta ai cambiamenti climatici. La proposta della Commissione mira a integrare meglio i settori dei trasporti, dell’energia e del digitale per accelerare la decarbonizzazione e la digitalizzazione dell’economia dell’UE. Le soluzioni per una mobilità pulita, come la mobilità elettrica, richiedono una stretta integrazione tra i settori dei trasporti e dell’energia. Altri esempi sono la mobilità autonoma, lo stoccaggio dell’energia e le reti intelligenti.
- Trasporti: una mobilità sicura, pulita e connessa. Il meccanismo per collegare l’Europa sosterrà una mobilità intelligente, sostenibile, inclusiva, sicura e protetta, in linea con le proposte “L’Europa in movimento” e con la politica dell’UE in materia di infrastrutture dei trasporti. Contribuirà ad esempio alla decarbonizzazione dei trasporti, poiché darà la priorità a modi più ecologici (come il trasporto su rotaia) e allo sviluppo di punti di ricarica per carburanti alternativi. Viene posta inoltre maggiore enfasi sull’ammodernamento della rete, soprattutto per renderla più sicura e protetta. Come espressione concreta della solidarietà europea, una parte della dotazione (11,3 miliardi di €) sarà riservata agli Stati membri ammissibili al Fondo di coesione. Per la prima volta in assoluto, il meccanismo per collegare l’Europa sosterrà anche infrastrutture di trasporto a duplice uso civile-militare con 6,5 miliardi di €. L’obiettivo è adattare la rete europea di trasporto alle esigenze militari e migliorare la mobilità militare all’interno dell’UE. Questo sarà un importante contributo a una vera e propria Unione europea della difesa entro il 2025, una priorità politica dell’attuale Commissione. La proposta di oggi si basa sulla comunicazione congiunta del novembre 2017 e sul piano d’azione del marzo 2018.
- Energia: accessibile, sicura e sostenibile. Nel settore dell’energia il nuovo meccanismo per collegare l’Europa permetterà di creare una vera e propria Unione dell’energia e di sostenere la transizione energetica, in linea con gli obiettivi delle proposte Energia pulita per tutti gli europei. L’Europa potrà così rimanere un precursore della transizione verso l’energia pulita, in linea con la priorità politica della Commissione Juncker del conseguimento della leadership mondiale nel settore delle energie rinnovabili.
A questo fine, una nuova componente della dotazione servirà a incentivare la collaborazione tra gli Stati membri nell’ambito dei progetti transfrontalieri di produzione di energia rinnovabile, con l’obiettivo di promuovere la diffusione strategica delle tecnologie “pronte per il mercato” per le energie rinnovabili. Il programma continuerà anche a sostenere le principali infrastrutture di rete transeuropee, per consentire un’ulteriore integrazione del mercato interno dell’energia, aumentare l’interoperabilità delle reti attraverso le frontiere e i vari settori, facilitare la decarbonizzazione e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.
- Digitale: rete a banda larga ad alta capacità. Il meccanismo per collegare l’Europa sosterrà la creazione di infrastrutture digitali di ultima generazione, che rappresentano il fondamento di un mercato unico digitale operativo. La digitalizzazione dell’industria europea e la modernizzazione di settori come i trasporti, l’energia, la sanità e la pubblica amministrazione si basano sulla concessione di un accesso universale a reti ad alta e ad altissima capacità affidabili, di costo ragionevole e di qualità. Dato il continuo aumento della domanda di reti e infrastrutture ad alta capacità per le comunicazioni elettroniche, il nuovo meccanismo per collegare l’Europa dedicherà maggiore importanza alle infrastrutture per la connettività digitale.
Contratto quadro per studi e assistenza tecnica nel settore delle emissioni
Il contratto quadro riguarderà l’esecuzione di studi e/o la fornitura di assistenza tecnica in tutti i settori suscettibili di essere oggetto di una proposta di legge della Commissione nel campo delle emissioni (compresi inquinanti, rumore e CO2) e del consumo di carburante per tutti i settori pertinenti (veicoli leggeri e pesanti, veicoli della categoria L, veicoli della categoria T e macchine mobili non stradali).
Di seguito viene riportato un elenco non esaustivo di pacchetti di lavoro che il contraente potrebbe dover affrontare:
1) inquinanti regolamentati e non regolamentati;
2) dispositivi di controllo del motore/del gruppo propulsore e dell’inquinamento;
3) emissioni reali di guida / operative;
4) modellizzazione delle emissioni;
5) diagnostica e monitoraggio di bordo;
6) emissioni di gas serra;
7) emissioni di rumore.
Budget: 9.500.000 euro. Scadenza: 24 agosto 2018.
Studio sulla valutazione di possibili misure normative globali per ridurre le emissioni di gas serra prodotte dalla navigazione internazionale
L’obiettivo principale dello studio è quello di contribuire a preparare e alimentare le discussioni in seno all’Organizzazione marittima internazionale (International Maritime Organisation – IMO) sulle misure per la riduzione delle emissioni nel settore marittimo internazionale e il loro impatto sugli stati nel quadro della strategia dell’IMO per la riduzione delle emissioni di gas serra dalle navi. Al fine di poter definire le misure di riduzione necessarie per essere in linea con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura dell’Accordo di Parigi e valutare il loro impatto sugli stati, si rende necessaria una solida metodologia che tenga conto delle diverse questioni come il potenziale di riduzione, le possibili implicazioni in termini di costi, le proiezioni di crescita futura del commercio e la domanda di spedizioni, ecc.
Budget: 250.000 euro. Scadenza: 9 agosto 2018.
(a cura di M.A.Cerizza)