Progetto pilota sul monitoraggio ambientale dell’uso dei pesticidi

La Direzione generale “Salute e Sicurezza alimentare” della Commissione europea ha lanciato un bando per un progetto pilota nel settore della salute pubblica inerente monitoraggio ambientale dell’uso dei pesticidi attraverso le api da miele.

 

La scadenza per presentare proposte è fissata al 15 maggio 2018 e il budget disponibile è pari a 1.250.000 euro. Il progetto dovrà sviluppare un sistema di monitoraggio ambientale della contaminazione da pesticidi non invasivo attraverso la raccolta di campioni di pollini da parte di apicoltori di almeno 5-6 Paesi europei. Il sistema di monitoraggio dovrebbe essere facile da eseguire e riproducibile in tutta Europa.

Le analisi del polline e dei pesticidi serviranno per stabilire l’origine botanica e la contaminazione dei campioni. I dati analitici saranno inseriti in un contesto geo-spaziale con l’obiettivo di comprendere le possibili fonti e la variabilità del cibo e dei contaminanti delle api, identificando in questo modo le zone più a rischio per la salute delle api. L’analisi riguarderà sia i pesticidi autorizzati e non autorizzati sia i prodotti veterinari. I risultati del monitoraggio contribuiranno a valutare lo stato di attuazione della normativa europea in termini di utilizzo dei pesticidi (Direttiva sull’uso sostenibile), autorizzazione dei pesticidi ed efficienza delle misure agroambientali della politica agricola comune.

 

Il bando è rivolto ad organizzazioni legalmente costituite, autorità pubbliche, enti del settore pubblico, in particolare istituti di ricerca e sanità, università e istituti di istruzione superiore. Il progetto deve essere realizzato da un consorzio costituito da soggetti stabiliti in almeno 2 diversi Stati UE. La sua durata deve essere di massimo 30 mesi, indicativamente con inizio a novembre 2018. Il cofinanziamento UE potrà coprire fino al 60% dei suoi costi totali ammissibili.

 

 

Dieci anni di REACH: sostanze chimiche più sicure per i consumatori, i lavoratori e l’ambiente

Negli ultimi 10 anni la principale normativa dell’UE sulle sostanze chimiche (“REACH”) ha migliorato sensibilmente la protezione della salute umana e dell’ambiente e ha promosso alternative alla sperimentazione animale. Forte di questo successo, oggi la Commissione propone misure per agevolarne ulteriormente l’attuazione.

Le sostanze chimiche accompagnano ogni aspetto della nostra vita: al lavoro, ma anche nei beni di consumo come i capi di abbigliamento, i giocattoli, i mobili e gli elettrodomestici.

Pur essendo essenziali nella vita quotidiana, alcune di queste sostanze possono comportare rischi per la salute umana e per l’ambiente.

 

Nel riesame del REACH si legge che grazie al “regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche” (cioè il REACH), le imprese e le autorità dell’UE garantiscono l’impiego in sicurezza delle sostanze chimiche e la progressiva eliminazione delle sostanze pericolose. Per tutelare ancora meglio i consumatori, i lavoratori e l’ambiente, la Commissione europea propone oggi diverse misure concrete per migliorare l’attuazione della normativa REACH.

Queste misure sono volte a migliorare la qualità dei fascicoli di registrazione presentati dalle imprese, semplificare il processo generale di autorizzazione e garantire condizioni di parità tra le imprese dell’UE e quelle di paesi terzi. La Commissione intende continuare a sostenere le PMI nel loro sforzo di conformarsi alla normativa e di rafforzare l’applicazione di quest’ultima da parte delle autorità nazionali. La Commissione auspica, inoltre, di aumentare la coerenza del regolamento REACH con la normativa in materia di tutela dei lavoratori e sui rifiuti.

 

La Commissione discuterà i risultati e le azioni di follow-up del secondo riesame del REACH con il Parlamento europeo, gli Stati membri e le parti interessate nel quadro di una conferenza pubblica prevista per il mese di giugno 2018.

 

(A cura di M.A.Cerizza)


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