Unione dell’energia: la Commissione rafforza la leadership mondiale dell’UE nel settore dei veicoli puliti

La Commissione propone nuovi obiettivi per le emissioni medie di CO2 del nuovo parco autovetture e veicoli leggeri dell’UE al fine di accelerare la transizione ai veicoli a basse e a zero emissioni.

Il pacchetto proposto dalla Commissione contiene:

– nuove norme in materia di emissioni di CO2, che aiutino i fabbricanti a innovare e a proporre sul mercato veicoli a basse emissioni. La proposta prevede obiettivi sia per il 2025 sia per il 2030; l’obiettivo intermedio per il 2025 garantisce che gli investimenti comincino sin da ora, mentre l’obiettivo per il 2030 darà stabilità e un orizzonte a lungo termine che ne assicuri il mantenimento. Tali obiettivi incoraggiano la transizione dai veicoli convenzionali con motori a combustione interna a quelli puliti;

– la direttiva sui veicoli puliti, che promuove soluzioni per una mobilità pulita negli appalti pubblici, offrendo così un forte stimolo alla domanda e all’ulteriore diffusione di soluzioni di mobilità pulita;

– un piano di azione e una serie di soluzioni di investimento per la diffusione a livello transeuropeo di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, con l’obiettivo di accrescere il livello di ambizione dei piani nazionali, aumentare gli investimenti e fare in modo che i consumatori li accolgano con favore;

– la revisione della direttiva sui trasporti combinati, che promuove l’uso combinato di diversi modi di trasporto delle merci (ad es. Tir e treni), e che faciliterà la richiesta di incentivi da parte delle imprese stimolando così l’uso combinato di camion, treni, chiatte o navi;

– la direttiva sui servizi di trasporto passeggeri effettuati con autobus, che incoraggia lo sviluppo di collegamenti effettuati in autobus su lunghe distanze attraverso l’Europa e offrirà alternative all’uso delle auto private, e che contribuirà ulteriormente a ridurre le emissioni dovute ai trasporti e la congestione stradale. I viaggiatori, in particolare quelli con redditi bassi, beneficeranno così di una scelta di opzioni di mobilità più ampia, migliore e più accessibile;

– l’iniziativa sulle batterie, che riveste un’importanza strategica per la politica industriale integrata dell’UE affinché i veicoli e altre soluzioni di mobilità del domani e i rispettivi componenti siano concepiti e prodotti nell’UE.

Le proposte per una mobilità pulita saranno adesso inviate ai colegislatori; la Commissione auspica che tutte le parti interessate collaborino strettamente per garantire che le varie proposte e misure siano rapidamente adottate e attuate, in modo da massimizzare e generare al più presto i benefici attesi per l’industria, le imprese, i lavoratori e i cittadini dell’UE.

 

Progetti per l’economia blu sostenibile

L’invito a presentare proposte nel quadro del FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) per progetti nel settore dell’economia blu, che comprende: energie marine rinnovabili, biotecnologie blu, turismo costiero, pesca e acquacoltura, trasporti marittimi, cantieristica e riparazione navale, navigazione, piattaforme petrolifere e di gas.

L’invito – dotato di un budget pari a 1.500.000 euro – è articolato in 4 distinti assi:

 

S1: Progetti di dimostrazione volti a portare le tecnologie blu sul mercato

Questo asse sostiene progetti di dimostrazione basati su tecnologie innovative finalizzati a testare/implementare/portare su scala maggiore nuove applicazioni e soluzioni per l’economia blu.

Tale sostegno è importante per:

– aiutare a rendere pronte per il mercato le tecnologie innovative e/o i servizi marittimi e avanzare verso il loro ingresso sul mercato, consentendo agli operatori economici (in particolare le PMI) di applicare nuove idee e risultati della ricerca a prodotti e servizi commerciabili;

– facilitare la crescita di modelli di business e idee di servizio;

– ridurre il rischio correlato all’implementazione di questi progetti dimostrativi dandogli la necessaria credibilità, al fine di consentire loro di accedere ad altri finanziamenti per lo sviluppo delle loro attività.

 

S2: Rifiuti marini

Questo asse sostiene la riduzione, il monitoraggio e la quantificazione, la rimozione e il riciclaggio dei rifiuti marini, in linea con comunicazione congiunta sulla governance internazionale degli oceani, sostenendo progetti che sviluppano metodologie e tecnologie per ridurre l’ammontare e la nocività dei rifiuti marini di fonte marina, monitorare e quantificare il contributo delle fonti marine di rifiuti marini e rimuovere e riciclare, in modo ecologico ed efficiente in termini di risorse, i rifiuti marini trovati nei mari e negli oceani.

Un progetto deve riguardare almeno uno dei seguenti settori prioritari:

– riduzione e prevenzione: sviluppo e sperimentazione di metodologie/tecnologie per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti marini da fonti marittime, compresa una maggor riciclabilità delle attrezzature per la pesca e l’acquacoltura,

– monitoraggio e quantificazione dei rifiuti marini: sviluppo e sperimentazione di metodologie/tecnologie per il monitoraggio e la quantificazione del contributo delle fonti marine di rifiuti marini nei diversi comparti (superficie del mare, colonna d’acqua, fondale del mare e coste), compresi gli itinerari di trasporti e gli hotspot di rifiuti marini, che facilitino per quanto possibile approcci armonizzati e standardizzati,

– rimozione e riciclaggio: sviluppo e sperimentazione di metodologie/tecnologie per il recupero ecocompatibili ed efficiente di rifiuti marini come ingranaggi persi, frammenti di plastica, ecc., in alto mare e/o nelle zone costiere e metodologie/tecnologie che facilitano il riciclaggio e contribuiscono ad aumentarne i tassi. I rifiuti marini di origine marina sono rifiuti prodotti direttamente (volontariamente o accidentalmente) da attività realizzate nel mare, come la navigazione, la pesca, l’acquacoltura, il turismo, l’estrazione mineraria, ecc.

 

S3: Reti blu nel Mediterraneo

Progetti tesi ad accelerare lo sviluppo dell’economia blu nel Mediterraneo attraverso una più stretta cooperazione tra gli attori chiave del mare, pubblici e privati, come ad esempio istituti di istruzione e formazione, cluster marittimi e comunità locali di pesca, dell’UE e dei suoi paesi partner del Mediterraneo, promuovendo competenze, innovazione, imprenditorialità, diversificazione del lavoro ed empowerment delle comunità locali.

Obiettivi specifici (un progetto deve riguardare uno solo di questi obiettivi):

  1. a) promuovere il networking e la collaborazione tra istituti di istruzione e formazione marini e/o marittimi, portuali e logistici del Mediterraneo per sviluppare competenze rilevanti e promuovere professioni marittime in collaborazione con le imprese e le autorità pubbliche;
  2. b) promuovere il networking tra cluster marittimi nel Mediterraneo per produrre risultati concreti in termini di innovazione marittima e tecnologie marittime, lo sviluppo di imprese e innovazione (compresi sostenitori, business angel e start-up) e lo sviluppo di competenze;
  3. c) gemellaggi pilota di comunità costiere locali di pescatori nel Mediterraneo occidentale basati sull’approccio Community-Led Local Development (CLLD) per produrre risultati concreti in aree quali la diversificazione delle attività di pesca, sia all’interno che all’esterno della pesca commerciale, compresi il turismo, il pescaturismo, lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura e lo sviluppo delle competenze, con particolare attenzione alle donne e ai giovani.

 

S4: Ripristino degli ecosistemi marini in area MED

Al fine di contribuire all’attuazione della Comunicazione congiunta sulla governance internazionale dell’oceano sarà finanziato un progetto sul ripristino di ecosistemi marini e costieri danneggiati o degradati in zone che hanno elevate potenzialità nel fornire una vasta gamma di servizi di ecosistema marini, con priorità alle proposte che affrontino anche lo sviluppo di infrastrutture (esistenti o nuove) blu-verdi.

Obiettivi specifici:

– migliorare la salute e il buon stato ambientale (GES) degli ecosistemi marini nel Mar Mediterraneo e delle sue coste e contribuire agli sforzi per la conservazione e il restauro della biodiversità del Mediterraneo e alla gestione integrata delle zone costiere;

– assicurare la continuazione e migliorare la fornitura di un’ampia gamma di servizi quali il ripristino delle risorse ittiche naturali, l’isolamento del carbonio, dei servizi atistici, culturali o di svago che attraggono i visitatori e la depurazione delle acque di mare;

– preservare la funzione naturale degli oceani come regolatori climatici;

– aumentare la resilienza marina e costiera al cambiamento climatico;

– supportare in modo sostenibile le basi e le condizioni per i settori dell’economia blu come il turismo, l’acquacoltura e la pesca, che sono di grande importanza per il bacino del Mediterraneo;

– supportare l’attuazione di strategie/iniziative e priorità politiche rilevanti nel Mediterraneo a tutti i livelli, in particolare a livello regionale.

In generale una proposta progettuale deve essere presentata da un consorzio (partnership) costituito da almeno 2 soggetti ammissibili di 2 diversi Stati ammissibili per l’area geografica in cui si svolge e il proponente (coordinatore del progetto) deve essere dell’UE.

Scadenze: 8 e 28 febbraio 2018.

 

Servizi di assistenza tecnica per la valutazione del potenziale di risparmio energetico a livello nazionale ed europeo

L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di fornire informazioni tecniche ai responsabili politici nazionali e alla Commissione europea al fine di orientare meglio il processo decisionale tramite l’individuazione di misure di efficienza energetica che potrebbero raggiungere il massimo risparmio in modo economicamente efficace e che sono le più adeguate alle circostanze nazionali. Il contraente dovrà anche individuare le aree per cui saranno necessarie ulteriori valutazioni.

La valutazione dovrebbe tener conto delle attuali politiche e programmi e di quelli previsti per il 2020 e il 2030. I piani d’azione nazionali in materia di efficienza energetica e le strategie di sviluppo a lungo termine così come i (progetti di) piani integrati esistenti per il 2030, nella misura in cui sono disponibili, sono quindi elementi essenziali ai fini di tale valutazione.

— Incarico 1: elaborazione di una metodologia per la valutazione del potenziale tecnico ed economico per il risparmio energetico a livello nazionale degli Stati membri e a livello di UE entro la prospettiva temporale del 2030 (con elementi fino al 2050).

— Incarico 2: valutazione a livello quantitativo del potenziale di risparmio energetico dei diversi settori a livello nazionale (UE28) e dell’UE (con elementi fino al 2050).

— Incarico 3: fornitura di raccomandazioni per azioni e politiche da attuare a livello nazionale e dell’UE per affrontare e sfruttare il potenziale non sfruttato di risparmio energetico, prendendo in considerazione i programmi e politiche attuali o previsti per il 2020 e 2030, e gli obiettivi di efficienza energetica per il 2030.

Il Budget è pari a 360.000 euro. Scadenza: 18 dicembre 2017.

 

Servizi di trattamento di rifiuti radioattivi metallici

Il Centro europeo di Ricerca di Ispra intende appaltare una serie di servizi di trattamento del metallo riguardanti:

  1. a) esecuzione di tutti gli studi ingegneristici, operativi, manutentivi e di sicurezza necessari per ottenere l’autorizzazione per il funzionamento;
  2. b) trasporto in entrambi i sensi e trattamento nel quadro di campagne di rifiuti di metallo o già esistenti o di nuova produzione nelle attività di smantellamento e qualsiasi trattamento di sottoprodotti;
  3. c) caratterizzazione e acquisizione di campioni di rifiuti restituiti; e, su richiesta,
  4. d) stoccaggio temporaneo al di fuori del sito dei rifiuti trattati.

Il Budget è pari a 21 030 000 euro. Scadenza: 25 gennaio 2018.

(A cura di M.A.Cerizza)


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