• InnovFin offre consulenze sui finanziamenti alla ricerca nel campo delle tecnologie d’avanguardia
    Le imprese ecoinnovative potrebbero beneficiare di un servizio di consulenza collegato all’iniziativa dell’Unione europea InnovFin – EU Finance for Innovators (Finanziamenti europei per gli innovatori). Tale servizio si rivolge a progetti su larga scala con un fabbisogno in termini di investimenti in ricerca e innovazione non inferiore a 15 milioni di EUR, puntando in questo modo ad affrontare una delle sette sfide sociali fondamentali secondo Orizzonte 2020, il programma di finanziamento della ricerca dell’Unione europea.
    Sebbene InnovFin e il servizio di consulenza che offre non siano specificatamente mirati all’ecoinnovazione, questa riveste importanza per molte delle sfide sociali da affrontare: sicurezza alimentare e uso sostenibile della terra e degli oceani, compresa la bioeconomia; trasporti intelligenti, a basso impatto ambientale e integrati; e azione per il clima, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime.
    La Commissione europea e il gruppo della Banca europea per gli investimenti (BEI) hanno avviato InnovFin nel 2014. L’iniziativa subentra ai precedenti sistemi di riferimento ideati per agevolare il finanziamento dei progetti di ricerca innovativi. La sua funzione è offrire prestiti, garanzie di prestito e altri strumenti di incentivazione dei finanziamenti alle imprese che si occupano di tecnologie nuove e ad alto rischio, i cui mercati non sono ancora stati verificati. I diversi prodotti InnovFin renderanno disponibili ai progetti 24 miliardi di EUR. Dato che la BEI copre i costi di investimento nella misura del 50 % massimo, l’investimento complessivo in ricerca e innovazione dovrebbe raggiungere un importo pari a 48 miliardi di EUR.
    Il principale compito di InnovFin Advisory è favorire i progetti che richiedono ingenti finanziamenti a lungo termine per dimostrare la propria propensione agli investimenti. Tra i servizi offerti rientra la consulenza in materia di pianificazione strategica e creazione di modelli di business, strutturazione delle imprese per la gestione dell’afflusso degli investimenti in ricerca e innovazione, individuazione delle fonti di finanziamento disponibili e criteri di ammissibilità, e accesso ai fondi per la ricerca e l’innovazione di provenienza pubblica. In linea di principio le imprese più piccole potrebbero usufruire dei servizi di InnovFin Advisory nell’ambito di consorzi o cluster dotati di piani di ricerca e innovazione unitari e su larga scala.
    InnovFin Advisory si interessa, inoltre, di offrire alle imprese alla ricerca di finanziamenti strumenti come una lista di controllo online attraverso cui identificare il prodotto InnovFin più adatto alle loro esigenze (http://helpingyouinnovate.eib.org). InnovFin Advisory, infine, svolge ricerche sul panorama dei finanziamenti finalizzati agli investimenti.
    Una relazione datata marzo 2016 sulle condizioni di accesso ai finanziamenti per le imprese operanti nel settore delle tecnologie abilitanti fondamentali sottolinea come spesso le banche non riescano a fornire sufficiente sostegno finanziario alle imprese altamente innovative. La relazione osserva come tali finanziamenti vengano erogati in paesi quali Canada, Israele, Giappone, Singapore e Stati Uniti, e propone suggerimenti su come migliorare lo stato di fatto nell’Unione europea.
    Per saperne di più:
    InnovFin Advisory: http://www.eib.org/products/advising/innovfin-advisory/index.htm
    Studio sulle condizioni di accesso ai finanziamenti per le imprese operanti nel settore delle tecnologie abilitanti fondamentali (in inglese): http://www.eib.org/infocentre/publications/all/access-to-finance-conditions-for-kets-companies.htm
  • Un progetto finanziato dalla Commissione europea ha pubblicato una guida rivolta agli urbanisti su come affrontare le quattro principali problematiche legate alla gestione delle acque con cui si confrontano le aree urbane: inondazioni, penuria, gestione e qualità delle risorse idriche.
    La relazione, a cura del progetto POWER, analizza le buone pratiche in ognuna di tali aree attraverso l’esperienza di quattro città pilota: Leicester, Milton Keynes, Gerusalemme e Sabadell. POWER (Political and sOcial awareness on Water EnviRonmental challenges) è un progetto di ricerca del programma Orizzonte 2020 che dispone di un bilancio pari a 3,75 milioni di EUR a copertura della sua durata (da dicembre 2015 a novembre 2019) e conta partner provenienti da Germania, Israele, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Regno Unito.
    La città di Leicester (Regno Unito) fornisce il caso di studio sulla gestione del rischio di inondazioni, mentre Milton Keynes (anch’essa nel Regno Unito) offre la sua esperienza in materia di misure per attenuare la penuria di risorse idriche.
    Quanto al caso di studio riguardante la gestione delle risorse idriche, il progetto ha preso in esame Gerusalemme, in Israele. La città, che deve far fronte a un clima semiarido, ha introdotto tecnologie innovative in combinazione con un sistema di gestione delle relazioni con i clienti con l’obiettivo di conservare l’acqua nella massima misura possibile. Ad esempio, i modelli di consumo dell’acqua dei clienti vengono monitorati su base individuale e un consumo insolitamente elevato può far scattare l’avviso al cliente di una possibile perdita di acqua. Nelle aree urbane multiculturali la gestione delle relazioni con i clienti avviene telefonicamente oppure online nelle lingue locali.
    Il caso di studio di Sabadell, in Spagna nordorientale, riguarda il monitoraggio della qualità dell’acqua ed evidenzia il crescente ruolo della tecnologia nella gestione delle acque. Ad esempio, si ricorre sempre più spesso a sensori per controllare la qualità e la quantità dell’acqua e, in caso di problemi di erogazione, i clienti possono ricevere avvisi via SMS o posta elettronica. Sabadell, inoltre, dispone di un’applicazione per dispositivi mobili che consente la prenotazione di appuntamenti con ingegneri idraulici e l’invio immediato di avvisi di perdite alle squadre operative, che possono così intervenire rapidamente per eseguire le riparazioni.
    La relazione si conclude con alcune lezioni fondamentali per i gestori delle risorse idriche:
    – occorre instaurare rapporti di collaborazione tra agenzie, società e i diversi livelli di amministrazione per gestire le acque con maggiore efficienza; la collaborazione, inoltre, deve coinvolgere i consumatori ed educarli alle pratiche per il risparmio di acqua;
    – i costi dell’inazione sono elevati, ma gli investimenti per migliorare i sistemi idrici possono essere considerevoli e devono essere effettuati con una prospettiva di lungo termine che consideri le crescenti pressioni del cambiamento climatico;
    – le tecnologie per migliorare sensibilmente la gestione delle acque esistono già, ma per la loro adozione occorre tenere presente i contesti locali; le città possono imparare accedendo a un ampio ventaglio di esempi di buone pratiche;
    – una problematica non affrontata dalla relazione eppure importante per moltissime città è quella delle inondazioni costiere, che possono provocare invasioni di acqua salata; si tratta di una questione particolarmente preoccupante nel contesto dell’innalzamento del livello del mare.
    La relazione sostiene che dovrebbero essere adottati provvedimenti solleciti, in quanto tendenze quali la crescente urbanizzazione, il cambiamento climatico e l’inadeguata manutenzione delle infrastrutture «possono abbattere la resilienza delle città».
    Per saperne di più: http://www.power-h2020.eu
    Relazione sui casi di studio: http://www.power-h2020.eu/wp-content/uploads/D3.1-Report-on-best-practices-in-water-management-for-all-4-use-cases.pdf
  • Un’iniziativa danese esamina le sostanze chimiche che potrebbero impedire il riciclaggio dei prodotti
    A fine marzo 2016 l’agenzia per la tutela dell’ambiente danese ha pubblicato i risultati di uno studio condotto per definire una metodologia in grado di verificare se la presenza di sostanze chimiche pericolose ostacola il riciclaggio dei prodotti (Kemiske stoffer i forbrugerprodukter, der kan hindre genanvendelse, Sostanze chimiche contenute nei beni di consumo che potrebbero impedire il riciclaggio). Lo studio rientra nell’ambito di Indsatsen på kemikalieområdet 2014-2017, un accordo stretto tra tutti i partiti politici danesi per ridurre l’esposizione alle sostanze chimiche tossiche.
    Rilevarle o eliminarle può comportare costi elevati, il che crea difficoltà soprattutto per le piccole imprese di riciclaggio». In tale contesto l’agenzia per la tutela dell’ambiente danese ha risposto ad alcune domande in merito al suo studio sulle sostanze chimiche pericolose che potrebbero impedire il riciclaggio dei beni di consumo e alle potenziali applicazioni della ricerca.
    Lo studio Kemiske stoffer i forbrugerprodukter, der kan hindre genanvendelse è disponibile (in danese con sintesi in inglese) all’indirizzo http://www2.mst.dk/Udgiv/publikationer/2016/03/978-87-93435-51-3.pdf
  • Compensazione delle emissioni di gas a effetto serra del Parlamento europeo
    L’obiettivo del presente appalto di servizi – lanciato dal Parlamento europeo – è di compensare l’ammontare totale dell’impronta di carbonio del Parlamento europeo per l’anno 2015. Nel 2015 l’ammontare totale di emissioni di CO2 inevitabili è stato pari a 124 255 tonnellate di CO2, che è la quantità di crediti di compensazione che saranno acquistati in un’unica operazione nell’ambito del presente appalto. I crediti richiesti devono essere stati generati tra l’1.1.2015 e il 31.12.2015.
    Il budget disponibile è pari a 249.000 euro . La scadenza è prevista per il 15 settembre 2016.
    Tutta la documentazione utile per presentare una candidatura è: http://www.europarl.europa.eu/tenders/invitations.htm
  • Assistenza tecnica a sostegno del partenariato India–UE sulle risorse idriche (IEWP)
    L’appalto di servizi sosterrà, per un periodo di 3 anni, il consolidamento del partenariato India–UE sulle risorse idriche (IEWP) per una collaborazione coerente ed efficace tra l’Unione europea e l’India su questioni inerenti la gestione delle acque. Questo partenariato riunisce governi, imprese e altri soggetti interessati chiave per la promozione di approcci innovativi e per l’elaborazione di nuove politiche e/o legislazioni in materia di tutela delle acque, sulla base dell’esperienza di lunga data, le migliori pratiche e l’ampia conoscenza dell’Unione europea.
    Il budget previsto è pari a 2 400 000 euro. Il bando verrà pubblicato a settembre.(A cura di M.A. Cerizza)

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