Fatto e diritto L’XXX., con determina a contrarre dell’Amministratore Delegato, n. 194 dell’8 settembre 2021, bandiva la procedura aperta 450/ACU/2021, suddivisa in sei lotti, per la conclusione di altrettanti accordi quadro con un unico operatore per l’affidamento del servizio di manutenzione telai XXX per la durata di 36 mesi. Il paragrafo 7.2 lett. d) del Disciplinare di gara, nel definire i requisiti di capacità tecnico –professionale, prevedeva che i concorrenti, a pena di esclusione, dovessero essere “in regola con le specifiche normative in materia di: Protezione dell’Ambiente (es. Autorizzazione Unica Ambientale ovvero autorizzazione agli scarichi di cui al capo…
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A quali condizioni le acque meteoriche di dilavamento si qualificano come industriali?
Categoria: AcquaAutorità: TAR Campania, sez. IV
Data: 20/02/2023
n. 1128
Ai fini della distinzione tra acque meteoriche di dilavamento ed acque reflue industriali, ma anche tra quest’ultime e acque reflue domestiche, il dato dirimente non è costituito dal grado o natura dell’inquinamento delle acque stesse, ma dalla natura dell’attività dalle quali esse provengono, essendo necessario, ai fini dell’inquadramento nella disciplina del refluo industriale, che l’acqua scaricata derivi da un’attività produttiva. L’intervenuta contaminazione delle acque meteoriche di dilavamento non risulta sufficiente a trasformarle in “acque reflue industriali”, giacché il principale ostacolo a tale qualificazione è frapposto dalla stessa definizione di queste ultime (art.74, comma 1, lett. h), del D.L.vo 152/06). Per il legislatore assume importanza dirimente, piuttosto, la circostanza che le acque reflue siano immesse nel ciclo produttivo in conseguenza dell’iniziativa umana ascrivibile all’attività economica esercitata, risultando cioè l’immissione un momento costitutivo del processo produttivo. In tal senso, le acque derivanti da eventi atmosferici non possono considerarsi “comunque” provenienti dall’insediamento produttivo perché la loro origine rimane essenzialmente atmosferica e la provenienza dall’impianto deve ritenersi incidentale, cioè ascrivibile al “luogo”, ma indipendentemente dalla natura produttiva di questo e dalla (dovuta) funzionalità e strumentalità dell’utilizzazione delle acque rispetto al ciclo produttivo.
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Fatto e diritto L’XXX., con determina a contrarre dell’Amministratore Delegato, n. 194 dell’8 settembre 2021, bandiva la procedura aperta 450/ACU/2021, suddivisa in sei lotti, per la conclusione di altrettanti accordi quadro con un unico operatore per l’affidamento del servizio di manutenzione telai XXX per la durata di 36 mesi. Il paragrafo 7.2 lett. d) del Disciplinare di gara, nel definire i requisiti di capacità tecnico –professionale, prevedeva che i concorrenti, a pena di esclusione, dovessero essere “in regola con le specifiche normative in materia di: Protezione dell’Ambiente (es. Autorizzazione Unica Ambientale ovvero autorizzazione agli scarichi di cui al capo…
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