Ritenuto in fatto 1.Con sentenza del 10 novembre 2017 il Tribunale di Foggia ha dichiarato L. C. responsabile del reato di cui agli artt. 269, comma 1, e 279, comma 1, d.lgs. 152/2006 (per avere, mediante la propria attività di autocarrozzeria, prodotto emissioni in atmosfera attraverso un forno di verniciatura, in mancanza della prescritta autorizzazione, fino al 23 marzo 2012), condannandolo alla pena di euro 3.000,00 di ammenda. 2.Avverso tale sentenza l'imputato ha proposto appello, convertito in ricorso per cassazione dalla Corte d'appello di Bari, trattandosi di sentenza non appellabile, affidato a un unico articolato motivo, mediante il…
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Attività di verniciatura industriale e autorizzazione alle emissioni in atmosfera
Categoria: AriaAutorità: Cass. Pen. Sez. III
Data: 07/06/2019
n. 25324
Per tutti gli stabilimenti che producono emissioni deve essere richiesta un’autorizzazione ai sensi della parte quinta del parte V del D.Lvo n.152/2006 e tutti gli stabilimenti industriali, comprese le carrozzerie, per il loro alto contributo inquinante dovuto all'uso di vernici, devono possedere impianti, installazioni o dispositivi tali da contenere l’emissione di fumi, gas o polveri o esalazioni, onde evitare danni all'ambiente. L’attività di verniciatura è poi espressamente esclusa da quelle attività per le quali è consentita la deroga all'obbligo di autorizzazione alle emissioni in atmosfera. Difatti, l’allegato IV alla parte quinta del D.Lvo n.152/2006, nell'individuare gli impianti e le attività non sottoposti ad autorizzazione le cui emissioni sono scarsamente rilevanti agli effetti dell'inquinamento atmosferico (così come stabilito dall’art. 272, comma 1 del D.Lvo n.152/2006), esclude l’attività di verniciatura.
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Ritenuto in fatto 1.Con sentenza del 10 novembre 2017 il Tribunale di Foggia ha dichiarato L. C. responsabile del reato di cui agli artt. 269, comma 1, e 279, comma 1, d.lgs. 152/2006 (per avere, mediante la propria attività di autocarrozzeria, prodotto emissioni in atmosfera attraverso un forno di verniciatura, in mancanza della prescritta autorizzazione, fino al 23 marzo 2012), condannandolo alla pena di euro 3.000,00 di ammenda. 2.Avverso tale sentenza l'imputato ha proposto appello, convertito in ricorso per cassazione dalla Corte d'appello di Bari, trattandosi di sentenza non appellabile, affidato a un unico articolato motivo, mediante il…
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