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Gestione non autorizzata con condotte plurime: si applica la tenuità del fatto?

Categoria: Rifiuti
Autorità: Cass. Pen. Sez. F.
Data: 13/11/2018
n. 51378

In tema di rifiuti, una gestione non autorizzata di più rifiuti, anche pericolosi, con violazione delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni (art. 256 D.L.vo 152/2006), attraverso condotte plurime non solo esclude la particolare tenuità del fatto per mancanza del requisito della «non abitualità» del comportamento, ma configura un comportamento abituale, perché la gran quantità di rifiuti che la società non era autorizzata a gestire dimostra numerosi conferimenti (nella specie, assurdo pensare che 60 pullman fossero stati conferiti in un'unica occasione). Inoltre, il fatto non solo non può essere considerato di scarsa entità, ma è grave, come dimostra la gran quantità di rifiuti illecitamente trattati e lo spregio per l'adozione di cautele che impedissero l'inquinamento del suolo, oltre alla spregiudicatezza e trasandatezza del modo con cui era stata condotta l’attività. Non rileva, infine, ai fini della esclusione della punibilità del reato il rilascio delle autorizzazioni successivamente all'accertamento dei fatti.

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