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Gestione non autorizzata di rifiuti: quali circostanze possono escludere la consapevolezza da parte del titolare dell’impresa?

Categoria: Rifiuti
Autorità: Cass. Pen. Sez. III
Data: 27/10/2017
n. 49548

In materia di attività di gestione non autorizzata di rifiuti, di cui all’art. 256 del D.L.vo 152/2006, con specifico riferimento al conferimento degli stessi presso impianti non autorizzati, concorre alla valutazione della sussistenza della penale responsabilità dell’imprenditore, quale titolare dell’impresa nell’ambito della quale è stato commesso l’illecito, il fatto che questi fosse o meno a conoscenza di tali conferimenti. Il fatto, ad esempio (come nel caso di specie), che il monitoraggio aziendale tramite sistema GPS dei mezzi sia solo eventuale, a campione, così come l’elevato numero di autisti dipendenti dell’impresa stessa, e di mezzi, nonché la scarsa entità del ricavo conseguito mediante i conferimenti presso l’impianto non autorizzato rispetto al complessivo volume di affari della ditta medesima, concorrono a suggerire la non conoscenza da parte dell’imprenditore dell’attività illecita condotta nell’ambito della sua attività.

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