VIA – Studio di impatto ambientale – Funzione
Categoria: Vas e Via
Autorità: Consiglio di Stato
Data: 19/03/2012
n. 1541
Nell’ambito della VIA, lo studio di impatto ambientale : a) integra il progetto definitivo; b) deve contenere i dati sui “principali impatti sull’ambiente” provocati dalla realizzazione e gestione dell’impianto, l’analisi degli “impatti negativi rilevanti” e le misure previste per il monitoraggio, in particolare descrivendo “le componenti dell’ambiente” su cui il progetto può avere impatto importante, in riferimento, per i probabili impatti rilevanti “alla popolazione, alla fauna e alla flora, al suolo, all’acqua…”, considerati tali impatti in quanto “diretti ed eventualmente indiretti, secondari, cumulativi, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi”. Emerge dunque che lo studio deve avere un notevole grado di completezza e articolazione, in quanto integrante la fase progettuale definitiva e, soprattutto, perché volto ad individuare gli effetti ambientali del progetto, inclusi i possibili effetti “cumulativi”, con la specificazione sopra vista, conseguibile soltanto con una “prima valutazione” degli effetti stessi che non può che spettare a chi propone l’opera, ne indica i contenuti e ne assume con ciò la conoscenza dei potenziali effetti ambientali, attivando una dialettica procedimentale nel cui ambito dovrà poi l’Amministrazione assumere, a sua volta, la responsabilità di valutare quanto le è stato prospettato.
© Riproduzione riservata
VIA – Studio di impatto ambientale – Funzione
Categoria: Vas e ViaAutorità: Consiglio di Stato
Data: 19/03/2012
n. 1541
Nell’ambito della VIA, lo studio di impatto ambientale : a) integra il progetto definitivo; b) deve contenere i dati sui “principali impatti sull’ambiente” provocati dalla realizzazione e gestione dell’impianto, l’analisi degli “impatti negativi rilevanti” e le misure previste per il monitoraggio, in particolare descrivendo “le componenti dell’ambiente” su cui il progetto può avere impatto importante, in riferimento, per i probabili impatti rilevanti “alla popolazione, alla fauna e alla flora, al suolo, all’acqua…”, considerati tali impatti in quanto “diretti ed eventualmente indiretti, secondari, cumulativi, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi”. Emerge dunque che lo studio deve avere un notevole grado di completezza e articolazione, in quanto integrante la fase progettuale definitiva e, soprattutto, perché volto ad individuare gli effetti ambientali del progetto, inclusi i possibili effetti “cumulativi”, con la specificazione sopra vista, conseguibile soltanto con una “prima valutazione” degli effetti stessi che non può che spettare a chi propone l’opera, ne indica i contenuti e ne assume con ciò la conoscenza dei potenziali effetti ambientali, attivando una dialettica procedimentale nel cui ambito dovrà poi l’Amministrazione assumere, a sua volta, la responsabilità di valutare quanto le è stato prospettato.
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